di Cristina Cagianelli
Solidarietà, speranza, salvezza nelle opere d’arte contemporanea del Rione Sanità.I tre murales di Piazza della Sanità a Napoli mi hanno particolarmente colpita perché mi hanno dato l’impressione di essere uniti da un filo rosso che li collega ad alcune installazioni presenti nella Basilica di Santa Maria della Sanità. In primo luogo, su una parete esterna della chiesa, l’artista argentino Francisco Bosoletti ha dipinto RESIS-TI-AMO, dove un ragazzo e una ragazza si sorreggono e sollevano a vicenda come per riprendere un percorso di salvezza.Il tema dell’abbraccio tra due giovani torna nel murales TIENIME CA TE TENGO, del filippino Jerico Cabrera Carandang, sul pilone del ponte del rione. Il titolo suona come un richiamo a confidare nella reciproca solidarietà.Sulla facciata di un palazzo, lo spagnolo Tono Cruz ha dipinto i volti sorridenti di bambine e bambini del quartiere avvolti in un fascio di luce che sembra essere proiettato dall’interno della chiesa, come a suggerire che la luce della salvezza e della speranza non può rimanere chiusa tra le mura di un edificio religioso, ma deve illuminare la realtà circostante.All’interno della Chiesa l’immagine di San Gaudioso, protettore del rione, arrivato a Napoli dalla Tunisia nel V secolo per sfuggire alle persecuzioni religiose, è restituita da una foto che rientra nel progetto di arte pubblica SANTI MIGRANTI di Massimo Pastore; il Santo ha il volto di un migrante che indossa, al posto del manto, una coperta isotermica di primo soccorso.Ma l’opera più emozionante è LA TRASPARENZA DI CRISTO, di Salvatore Scuotto, collocata sul pavimento della cripta, vicino a una croce realizzata con i legni delle imbarcazioni naufragate dei migranti. Il Cristo, privo della croce, è scolpito solo per metà corpo in senso longitudinale ed è adagiato su uno specchio. Lo specchio fornisce l’illusione della figura intera e, riflettendo l’azzurro del soffitto, evoca il colore dell’acqua. Le braccia del Cristo, anziché stendersi sulla croce, sembrano aprirsi tra cielo e terra. In particolare l’unico braccio realmente scolpito e levato verso l’alto appare una invocazione di salvezza che io ho sentito fortissima dentro di me.